Finalmente sono state rese note le modalità dell’esame di abilitazione alla professione forense per l’anno 2020, due orali volti a testare la capacità di argomentazione giuridica, e capire come l’aspirante avvocato sia in grado di orientarsi di fronte ad un caso pratico, l’aspirante sceglie una delle tre materie che presumibilmente sarà quella nel cui ambito ha svolto la pratica, e con l‘utilizzo dei codici commentati potrà trasporre in forma orale quello che avrebbe scritto.
Per quanto riguarda le data, la Ministra ha annunciato che a breve firmerà un decreto ministeriale, con l’obiettivo di arrivare a fine luglio con l’esito delle prove.
Per sopperire alla carenza delle commissioni che normalmente erano 97, si paventa l’idea di fare delle sottocommissione formate da due avvocati più un altro componente scelto tra magistrati e professori universitari ma anche ricercatori. Nella prima fase orale il candidato sarà abbinato ad una commissione esterna, mentre il secondo orale si farà come tradizionalmente avveniva nella Corte d’appello dove si è svolta la pratica.
La commissione sarà presente da remoto, ed accanto all’esaminato ci sarà un segretario a comprovare il corretto svolgimento della prova, verrà posta una questione di carattere pratico-applicativo, nella forma della soluzione di un caso, in modo che possa essere valutata la capacità di inquadrare problemi giuridici e di argomentarne la soluzione, la prima mezz’ora è per l’esame preliminare, l’altra mezz’ora per la discussione.
Nella fase di studio del quesito, il candidato può consultare codici, anche annotati con la giurisprudenza e prendere appunti, dopo i primi 30 minuti, i codici vengono ritirati dal segretario e si procederà alla discussione.
Dopo ogni discussione, la sottocommissione si ritira in camera di consiglio e comunica l’esito della prova al candidato, che sarà ammesso alla seconda prova orale solo con un punteggio di almeno 18 punti, ogni membro della sottocommissione d’esame ha a disposizione dieci punti di merito.
La seconda prova orale si terrà a non meno di 30 giorni di distanza dalla prima, si sostiene davanti alla sottocommissione del distretto della propria Corte d’Appello, con le stesse modalità del classico orale, dunque le cinque materie oltre a ordinamento forense e diritti e doveri degli avvocati.
Viene giudicato idoneo il candidato che nella seconda prova orale ottiene un punteggio complessivo non inferiore a 108 punti e un punteggio non inferiore a 18 punti in almeno cinque materie.
In caso di positività al Covid-19 o di sintomi compatibili, o in caso di quarantena o isolamento fiduciario, il candidato può chiedere una nuova data per lo svolgimento della prova, inviando un’istanza al presidente della sottocommissione, con tutta la documentazione. La prova si deve svolgere entro dieci giorni dalla fine dell’impedimento.